Mercurio è il primo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole, ed è il più piccolo in dimensione.

 

Prima immagine di Mercurio inviata dalla sonda Messenger il 14 Gennaio 2008

 

Il suo nome deriva dalla mitologica divinità romana, Mercurio appunto, dio dell’eloquenza, del commercio e dei ladri.

Il suo simbolo astronomico è il seguente e rappresenta una stilizzazione del caduceo del dio.

 

Simbolo astronomico di Mercurio

 

La prima volta

Nel 1631 Pierre Gassendi, grazie a delle previsioni fornite da Keplero, fu il primo ad osservare il transito di Mercurio innanzi al Sole.

 

Prima immagine inviata dalla sonda Mariner 10 nel 1975

 

Il pianeta è stato visitato per la prima volta dalla sonda spaziale Mariner 10 negli anni 1974 e 1975, lanciata il 3 Novembre 1973, mappando il 45% della superficie con una risoluzione attorno ai 20 Km. La sonda Mariner 10 si è avvicinata al pianeta per ben tre volte: il primo sorvolo avvenne il 29 Marzo 1974 con una distanza minima di 756 Km dalla superficie, il secondo fu il 21 Settembre 1974 a 48.069 Km e infine il terzo il 16 Marzo 1975 a 327 Km.

Generalità

Mercurio descrive un’orbita intorno al Sole che risulta essere approssimativamente ellittica, ma è soggetta alla precessione del perielio. L’eccentricità dell’orbita è molto elevata: 0,205, infatti nel perielio il pianeta si trova ad una distanza di 46.000.000 Km dal Sole, nell’afelio a 69.000.000 Km. Per questo Mercurio si trova ad una distanza media dal Sole di 0,387 UA (58.000.000 Km).

La velocità media siderale del pianeta è pari a 48 Km/s, la più alta fra i pianeti del Sistema Solare, infatti il periodo siderale è di 88 giorni; al contrario, il suo moto di rotazione è molto lento: 58,6 giorni, quindi compie tre rotazioni sul proprio asse ogni 2 rivoluzioni. Il piano orbitale di Mercurio è inclinato di 7 gradi sull’eclittica e il suo asse di rotazione è perpendicolare al piano orbitale stesso.

Mercurio è un pianeta il cui diametro equatoriale è di 4879,4 Km e si estende per una superficie di 7,5∙1013 m2. La massa è pari a 3,3∙1023 Kg e la densità media di 5,4∙103 Kg/m3. La sua magnitudine apparente oscilla tra -0,4 e +5,5 a seconda della sua posizione rispetto al Sole e alla Terra.

 

Transito di Mercurio davanti al Sole

 

Mercurio, infine, è un pianeta che non possiede alcun tipo di anelli e satelliti.

Atmosfera

Mercurio, per molti aspetti, è simile alla Luna, infatti a causa della sua bassa attrazione gravitazionale è sprovvisto di atmosfera, fatta eccezione per qualche traccia di gas che affluisce sul pianeta a causa del vento solare, la cui composizione è: potassio (31,7%), sodio (24,9%), ossigeno atomico (9,5%), argon (7,0%), elio (5,9%), ossigeno molecolare (5,6%), azoto (5,2%), anidride carbonica (3,6%), acqua (3,4%), idrogeno (3,2%).

La quasi assenza di atmosfera, determina una pressione atmosferica al suolo pressoché inesistente, infatti è nell’ordine di un miliardesimo di pascal.

La ridotta distanza di Mercurio dal Sole, la quasi assenza di atmosfera e la rotazione estremamente lenta che espone lo stesso emisfero alla luce solare per periodi lunghi, determina sul pianeta una grande escursione termica. L’emisfero illuminato, infatti, raggiunge una temperatura superiore a 350°C, mentre nella parte in ombra si arriva a -170°C.

Superficie

Sulla superficie mercuriana, che è simile alla Luna, strutture geologiche che dominano, sono i crateri, nati dall’impatto di asteroidi, i cui più piccoli hanno un diametro di 10 Km, quelli più grandi superano anche i 200 Km e prendono il nome di bacini. Questi possono essere paragonati ai mari della Luna. Il bacino più grande e più noto è il Planitia Caloris, del diametro di 1550 Km. Agli antipodi del bacino si trova un terreno ricco di fratture e monti, questi ultimi raggiungono i due chilometrici altezza.

 

Immagine del bacino Planitia Caloris

 

Al centro di molti crateri s’innalzano piccole formazioni montuose. I crateri più giovani sono circondate da estese raggiere, ancora oggi visibili, che possono arrivare ad una distanza di 100 Km.

 

Particolarità di un cratere circondato da raggi

 

Caratteristica peculiare della superficie di Mercurio, sono le scarpate, brusche fratture della crosta, alcune delle quali sono lunghe centinaia di chilometri e profonde anche tre; spiegazione più plausibile per la formazione di queste fratture, è che si tratti del risultato del restringimento della crosta del pianeta dovuto al raffreddamento, si tratterebbe di faglie di compressione.

 

Faglia di compressione

Struttura interna e campo magnetico

La struttura interna di Mercurio, è una caratteristica peculiare rispetto a tutti gli altri pianeti di tipo terrestre del Sistema Solare, in quanto la sua densità è molto vicina a quella terrestre, pur essendo circa 1/3 più piccolo della Terra. Basta rappresentare un grafico della sua densità in funzione del raggio del pianeta. Si nota che per gli altri pianeti la relazione tra queste due quantità è lineare, invece Mercurio è molto denso rispetto al suo raggio.

 

Andamento della densità media dei pianeti terrestri

 

Ciò determina che Mercurio ha un nucleo più grande di tutti i pianeti terrestri, infatti, si può constatare che il nucleo costituisce circa 80% del raggio mercuriano e che è formato da elementi pesanti. Recenti ricerche hanno confermato l’idea di una possibile distinzione del nucleo in due parti: una parte interna solida e una parte esterna liquida composta di ferro-nichel. Il mantenimento di un nucleo liquido per miliardi di anni, richiede la presenza di un elemento più leggero, lo zolfo (7%), che abbassi la temperatura di fusione dei materiali. Il nucleo ferroso è circondato da un mantello di silicati e da una crosta simile a quella terrestre dello spessore complessivo di circa 500-600 Km.La presenza di un nucleo liquido, in grado di sostenere correnti elettriche, spiegherebbe l’esistenza di un debole campo magnetico attorno al pianeta, quantificato in 1/100 di quello terrestre.

Il pianete è dotato di un campo dipolare, inclinato di 11 gradi rispetto all’asse di rotazione, con un momento magnetico di 330 nT (nanotesla), 1000 volte inferiore a quello terrestre. La polarità del campo è uguale a quella della Terra, con il nord magnetico concorde con il nord geografico. L’intensità del campo magnetico, anche se minima, è sufficiente a far deviare le particelle cariche del vento solare e creare una magnetosfera.